Pranzi da 100mila euro: indagine per queste spese pazze Alitalia.

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Aerei Alitalia fermi sulle piste dell'aeroporto Leonardo da Vinci, Fiumicino, 24 novembre 2019. ANSA/ TELENEWS

Pranzi da 100mila euro: indagine per queste spese pazze Alitalia.

 

Pranzi da 100mila euro: indagine per queste spese pazze Alitalia.

La Gdf indaga sulla gestione della compagnia di bandiera tra il 2015 e il 2017, quando si accumularono 900 milioni di debito.

Negli stessi giorni in cui il governo stanzia 400 milioni di euro per Alitalia, ecco che arriva un’altra notizia negativa, con protagonisti i manager che hanno gestito l’azienda tra il 2015 e il 2017.

Periodo nel quale si è registrato un rosso di 900 milioni.

Il principale capo d’imputazione, bancarotta fraudolenta, dovrebbe riguardare i tre manager che hanno gestito Alitalia dal 1° gennaio 2015 al 2 maggio 2017, prima dell’11 maggio 2017.

L’indagine, coordinata dalle Procure di Civitavecchia e Roma, ha prestato attenzione sulla gestione araba di Alitalia, dopo che Etihad era entrata nel capitale sociale con il 49% lasciando la maggioranza alla Cai-Midco e Atlantia.

Pranzi da 100mila euro: indagine per queste spese pazze Alitalia.

 

Etihad, tra le altre cose, aveva affittato il famoso “Air force Renzi” per 168 milioni di euro, e sottoscritto un’obbligazione da 200 milioni emessa proprio dalla società di Fiumicino.

Come già detto, in due anni Alitalia aveva accumulato debiti per 900 milioni di euro, spalancando così le porte al default, evitato grazie all’ennesimo intervento dello Stato.

Quest’ultimo, però, non ha impedito che la magistratura facesse il suo lavoro.

Tanti, troppi i soldi mangiati in quel biennio, anche a causa di alcune spese pazze, legate anche al mangiare in azienda.

I giudici contestano le fatture emesse da Relais le Jardin, una delle ditte di catering più importanti di Roma che ha contratti con Banca d’Italia, Presidenza della Repubblica e così via.

Si è scoperto che per una pausa caffè del Consiglio di amministrazione e uno spuntino, Alitalia pagò 1.537 euro. 1.900 euro, invece, per un “welcome coffee” in un famoso studio legale della Capitale.

La media, per un pranzo leggero, era di 1.500 euro al giorno.

Sempre lo stesso giorno, il pranzo presso lo Spazio nazionale eventi: appena 27mila euro.

Di cui 20mila per il “cocktail rinforzato”.

Quindi, nel giro di 24 ore, Alitalia spese per due pranzi circa 100mila euro.

Alitalia comprava anche tutto il necessario per il rifornimento mensile delle cucine che, evidentemente, funzionavano poco considerato il ricorso a professionisti della ristorazione esterni.

Vi sono diverse fatture tra i 1.600 e i 2.400 euro per l’acquisto di cialde per il caffè, miscele di tè, tisane e camomilla, succhi di frutta, acqua, bibite gassate, latte intero e scremato, biscotti al burro, sale, pepe, olio e aceto balsamico, posate e tovaglioli monous.

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