“Tuo padre è in isolamento per il covid, non puoi entrare in classe”.

tuo padre

A child in a medical mask during a coronavirus pandemic

“Tuo padre è in isolamento per il covid, non puoi entrare in classe”.

 

“Tuo padre è in isolamento per il Covid, non puoi entrare in classe”.

Quanto può essere cattiva la gente? Ogni occasione è buona per  tirare fuori il peggio di se stessi, anche di fronte ad una povera ragazzina che va alla scuola media di Monterverdi Marittimo. Qui alunni e genitori hanno allontano con diverse accuse la ragazzina, perché figlia di un malato di Covid. Può sembrare una cosa assurda, ma è così. Per di più l’istituto ha dovuto chiamare il sindaco Francesco Govi che ha lanciato subito l’ordine di rientrare in classe. Ecco cosa è successo per 20 minuti fuori la scuola.

Sono le 8 di ieri circa ed un gruppetto di studenti delle tre classi della scuola media, inizia a far volare parole grosse nei confronti della ragazzina:

“Tuo padre è in isolamento per il Covid, non puoi entrare in classe”.

“Tuo padre è in isolamento per il covid, non puoi entrare in classe”.

La ragazza viene mantenuta a distanza, mentre i compagni tentano di non farla entrare. Insieme a questi c’è anche qualche genitore che inizia a sbraitare con ferocia nei confronti di alcuni insegnanti pietrificati di fronte ad una scena tanto crudele. “Se la ragazza non viene allontanata, portiamo via i nostri figli” erano le parole di questi genitori. La scuola ha allertato il sindaco: nel comune non ci sono attualmente casi di positività ed il padre della ragazza “bullizzata” non è in isolamento.

Paure senza fondo quindi, figlie di pregiudizi e falsità, colate come lava incandescente su una ragazzina messa in un angolo dai grandi, gli stessi che dovrebbero essere capaci di distinguere il falso dal vero e che dovrebbero tutelare i figli degli altri come se fossero i propri.

Il sindaco , ha espresso le sue scuse in questo modo: “Forse non sarà sufficiente esprimere quel che provo a questa ragazzina ed alla sua famiglia.

Non basteranno le mie scuse per il danno emotivo sùbito dalla studentessa questa mattina un atto deplorevole; in una piccola comunità che è sempre stata accogliente e non divisiva.

È stata presa per vera una sciocca chiacchiera che circolava in paese e a farne le spese è stata una ragazzina, isolata e tenuta alla larga dai suoi compagni finché la scuola non mi ha chiamato ed ho spiegato che il padre non era né positivo al virus né in isolamento in attesa di tampone. È doloroso ammetterlo; ma la pandemia ci ha reso esseri peggiori”.

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